A volte si può fare confusione su quali siano le reali differenze tra ascia, scure o accetta, tre strumenti impiegati soprattutto nella potatura o nel taglio di tronchi, ciocchi di legna e alberi. Oltre a valutare le reali differenze tra queste tre tipologie di utensili, valutiamo anche quali siano le caratteristiche più idonee a scegliere le migliore tipologie per l’impiego da noi richiesto, facendo delle considerazioni sulle lame e sulla tipologia di taglio inferto da questi tre tipi di strumenti.
Differenze e struttura
Apparentemente queste 3 tipologie di utensili sono molto simili tra loro, ma in realtà il loro impiego e il genere di taglio generato dal loro utilizzo è molto diverso. Prima di procedere all’acquisto di un’ascia, di una scure o di un’accetta vediamo quindi quali sono le principali caratteristiche di ciascuno di questi strumenti:
- L’accetta è di solito costituita da una lama costruita longitudinalmente rispetto al manico e la cui lunghezza può variare dai 30 ai 40 cm. Efficace per tagli verticali, la lama ha una forma trapezoidale costituita da un filo leggermente ricurvo. Il manico può essere in legno o in metallo, e il peso ne garantisce la stabilità durante l’impiego.
- La scure è similare all’accetta per quanto riguarda la forma della lama, ma di solito il manico è più lungo e l’impiego per cui è più utilizzata è quello di taglio verticale di alberi o tronchi di grosse dimensioni.
- L’ascia è, nell’immaginario comune, dotata di due lame bipenni poste perpendicolarmente al manico, che permettono di impiegare lo strumento utilizzando alternativamente una delle due lame. La lama può in alcuni casi essere posta in maniera perpendicolare rispetto al manico.
Le principali differenze tra questi 3 strumenti sono da ricercare nel peso e nella lunghezza del manico così come nella forma della lama. Come già accennato l’ascia e la scure potrebbero essere più indicate per un taglio orizzontale, mentre l’accetta è sicuramente più maneggevole per un taglio verticale. I prezzi per questo genere di strumenti variano dai 30 fino agli oltre 100 euro, e oggi in commercio ne esistono anche numerose varianti dotate di svariate funzionalità e ulteriori utensili in dotazione. I più gettonati sono i modelli provvisti su un lato della lama e dall’altro di un martello, ma esistono anche modelli multi accessoriati dotati di coltellini, pinze e ulteriori strumenti ripiegabili all’interno del manico (con lo stesso concetto utilizzato per i coltellini svizzeri).
Differenze tra i vari tipi di lama
Oltre alla lama bipenne, alla lama trapezoidale dell’accetta e alla lama con filo curvo o parallelo, la lama dell’accetta deve avere un buon punto di equilibrio (situato tra lama e manico, nel punto d’incontro tra i due dalla parte tagliente della lama) e una discreta affilatura.
La lama può essere più indicata per sramatura o per lo spacco della legna:
Di solito un’accetta per tagliare rami sottili e di media grandezza avrà un’apposita lama per sramatura, che sarà più snella e sottile rispetto a quella di altri strumenti. La sottigliezza della lama permetterà di fare tagli più precisi,influendo anche sul peso dello strumento e su una sua maggiore ergonomia.
La lama da spacco è immediatamente riconoscibile per la sua forma più robusta e pesante rispetto a quella per la sramatura. La forma convessa del filo non deve far pensare però che questa lama sia meno tagliente, anzi. Semplicemente la lama da spacco è progettata per inferire tagli più profondi, ed è quindi idonea per spaccare la legna, da qui il nome di lama da spacco. Questo genere di accetta generalmente gode di una maggior durata nel tempo, ma sarà comunque possibile provvedere eventualmente ad affilarla per mezzo di un acciaino, di una cote o di uno strumento apposito.
Di solito il metallo in cui è costruita la lama dell’accetta è diviso in due colori. Il primo, corrispondente proprio alla punta da taglio e al filo, viene lasciato in acciaio, il secondo invece, la parte quindi interna del corpo della lama, può essere verniciata. La verniciatura della lama può rivelarsi un pratico espediente per capire quando la lama abbia bisogno di essere affilata.
Descrizione dello strumento e caratteristiche principali
L’accetta si compone di due parti fondamentali, che sono lama e manico. Queste parti sono a loro volta composte da occhio, testa, punta, ferro e tallone che compongono tutte le parti della lama. Il manico è invece provvisto di cuneo per fissaggio della lama, dal pomo per l’impugnatura e da una spalla, cioè la rientranza posta nella parte posteriore della lama e necessaria per stabilire il suo punto di equilibrio.
Anche il manico offre delle caratteristiche essenziali per stabilire la qualità dello strumento: che ci si trovi difronte a un’ascia, un’accetta o una scure sarà possibile stabilire la qualità dell’utensile dal tipo di venature del legno. Se il tronco da cui è stato ricavato il manico presenta venature longitudinali, sicuramente si tratterà di un prodotto di discreta qualità e più durevole del tempo. Qualora le venature non dovessero essere presenti o formare delle striature oblique o orizzontali, ci troveremo invece difronte a un prodotto di bassa qualità.
Oggi molte case produttrici hanno realizzato modelli di accette e di scuri interamente forgiate nel metallo, un’alternativa sicuramente più duratura e progettata per offrire la massima ergonomia durante l’impiego.
Allineamento: come verificarlo e a cosa serve
Per verificare l’allineamento di questo genere di utensili esistono dei canoni pratici su cui si possa fare affidamento: per essere certi di avere uno strumento perfettamente allineato e dotato di equilibrio, bisognerà verificare che la punta più bassa della lama sia posta parallelamente al pomo del manico, come se tra i due ci fosse un filo invisibile perfettamente teso tra le due estremità. Qualora la lama fosse smussata il punto di equilibrio tra manico e lama dovrà restare lo stesso, permettendoci comunque un uso maneggevole dello strumento.
Per riporre l’accetta il modo migliore è quello di pulirla e tenerla al chiuso in un apposita custodia o comunque al riparo dalle intemperie: è possibile che lo strumento sia soggetto a ruggine e pertanto bisognerà provvedere a pulirla nella maniera corretta per preservare la sua durata nel tempo.